Star Wars, Episode III - Revenge of the Sith * 1/2 (USA 2005, col, pag. 96) Soggetto: George Lucas, Miles Lane . Disegni: Doug Wheatley, Chris Chuckry. Adattamento a fumetti del terzo film “prequel” del celeberrimo “Star Wars” [1977], uscito nelle sale nel 2005, in contemporanea con quest’agile libricino che, seguendo pedissequamente il kolossal, permette al regista George Lucas, autore di tutta la saga, di spiegare come il padre di Luke Skywalker si convertì al lato oscuro della forza, di come la Repubblica venne soggiogata dalle forze dell’Imperatore – il vero cattivo/burattinaio dell’epopea -, e quali furono le sorti del piccolo Luke e della sorella Leila - in particolare come si salvarono, e perché li ritroviamo nel classicissimo film del 1977.
Tutte risposte che ci potevamo dare da soli, con pochissime varianti, senza che Lucas producesse questa luccicante vetrina di dialoghi interminabili, prolissità e noia sconfinata.
Qui i disegni sono curiosi, e si nota subito che grossi investimenti sono affrontati anche per l’adattamento a fumetti: i colori vengono applicati, con pastelli o tecniche che replicano questo approccio, direttamente sulle matite, altre volte su minimi tratti a china – sortendo un effetto da poster cinematografico dei tempi che furono, o comunque d’ambizioni pittoriche. Ma sin dalle prime pagine – un epica battaglia tra navi spaziali – ci rendiamo conto che le semplificazioni apportate dai disegnatori sono lontanissime dall’Epic Illustrated a cui strizzano l’occhio, o in generale dalla tradizione dello spettacolare fumetto SF d’autore [Heavy Metal, Moebius, Mike W. Kaluta], - sicuramente dall’eleganza del Bill Sienkiewitz che adattò “Dune” in rigoroso bianco e nero.
Bella l’edizione italiana, adattata da Giorgio Lavagna, corredata di note redazionali, informazioni storico-bibliografiche, alle quali s’aggiunge una piacevole galleria d’illustrazioni realizzate da Dave Dorman.
Tutte risposte che ci potevamo dare da soli, con pochissime varianti, senza che Lucas producesse questa luccicante vetrina di dialoghi interminabili, prolissità e noia sconfinata.
Qui i disegni sono curiosi, e si nota subito che grossi investimenti sono affrontati anche per l’adattamento a fumetti: i colori vengono applicati, con pastelli o tecniche che replicano questo approccio, direttamente sulle matite, altre volte su minimi tratti a china – sortendo un effetto da poster cinematografico dei tempi che furono, o comunque d’ambizioni pittoriche. Ma sin dalle prime pagine – un epica battaglia tra navi spaziali – ci rendiamo conto che le semplificazioni apportate dai disegnatori sono lontanissime dall’Epic Illustrated a cui strizzano l’occhio, o in generale dalla tradizione dello spettacolare fumetto SF d’autore [Heavy Metal, Moebius, Mike W. Kaluta], - sicuramente dall’eleganza del Bill Sienkiewitz che adattò “Dune” in rigoroso bianco e nero.
Bella l’edizione italiana, adattata da Giorgio Lavagna, corredata di note redazionali, informazioni storico-bibliografiche, alle quali s’aggiunge una piacevole galleria d’illustrazioni realizzate da Dave Dorman.
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