venerdì 12 giugno 2009

Classici DC: House of Mystery n. 1


Classici DC: House of Mystery n. 1 *** (ITA [USA] 2009, b/n, pag. 108). Soggetto: Marv Wolfman, Robert Kanigher, Len Wein, Joe Orlando, Bernie Wrightson, E. Nelson Bridwell, Dennis O‘Neil, Paul Levitz. Disegni Bernie Wrightson. Collana antologica tratta da un classico titolo anni ’60 della DC Comics, “House of Mystery”, presenta brevi racconti nella tradizione della parabola morale à la EC Comics, ma l’evoluzione della vicenda sconfina spesso nell‘azzardo: rinunciando al puritanesimo del rapporto tra delitto e punizione, l’orrore delle storie è piuttosto origine della psiche di persone che fuggono - dal propri delitti, da una vita convenzionale, dall’incapacità di adattamento al mondo circostante. Il finale ad effetto è spesso assurdo come lo svolgimento, e - senza eccessivi approcci filosofici - apre la strada alla ricerca giovanile [gli hippies, il flower power] delle porte ad un mondo invisibile, che qui – come poi accadde - è spesso il frutto di percezioni alterate.
Elegantemente presentato al pubblico italiano con copertina cartonata, il volume scorpora dalla miniserie USA tutti i contributi per la rivista del “maestro” dell’orrore Bernie Wrightson, disegnatore che si affianca di volta in volta a scrittori nella tradizione - come E. Nelson Bridwell, storica penna DC di ampie, e meditate, vedute commerciali. La poco dimestichezza del pubblico odierno per un gironalino noto solo dagli iniziati, rischia confusione, come nei primi anni settanta, quando la Williams tradusse alcune di queste storie per una rivista antologica sentimentalmente proposta a 32 pagine, come negli USA - ma fallendo entrambi nell’inquadrare un flusso - meglio ancora, una frazione di flusso - delle somministrazioni periodiche di comics alla gioventù, caratterizzate da prezzo, copertine sagaci [qui riprodotte in b/n], e dalla pratica del lettore di selezionare sparuti fumetti tra oceani di pubblicità. L’operazione “autorale” resta interessante, e tuttavia vaga.
I materiali originali risalgono a 1969-1974, le ristampe USA – già esumate in miniserie durante gli anni ottanta – al 2006-2008, mentre questo primo titolo italiano, anno domini 2009, potrebbe preludere a successivi volumotti secondo il consueto buonismo della licenziataria ispano-italiana.