lunedì 15 ottobre 2007

The Complete Dick Tracy vol. 1


La casa statunitense Idea & Design Works (IGW) ha da poco dato alle stampe il primo numero della serie cronologica e completa, nonché sufficentemente filologica, del celebre personaggio di Chester Gould. Seguendo il filone inaugurato dalla Fantagraphics con gli esistenziali Peanuts, e col surrealismo di Krazy Kat (è in corso di pubblicazione anche il primissimo Popeye), questa riproposta di Dick Tracy ha ricevuto negli USA reazioni variegate.
Alcuni, come istantaneo approccio, trovano inutile che il pluripremiato cover designer Ashley Wood si rifaccia con tanta disinvoltura alla grafica della serie Peanuts, opera del geniale Seth.
Per i più pignoli, la stessa scelta dell'immagine di copertina - un Dick Tracy solare e rassicurante, che nei fumetti è tosto e quasi caratterista - si spiegherebbe col fatto che la IGW è condotta più dagli affaristi ai piani alti, che non dai redattori amanti di Gould e del fumetto in generale - ultimi ad avere voce in capitolo nella cura dell'opera.
Inoltre le prime striscie sono ancora lontane dai vertici artistici del cartoonist dell'Oklahoma, quindi si chiede pazienza al lettore, che tuttavia in libreria crede d'acquistare già un volume lussuoso e "definitivo".
Per tutta una schiera di nostalgici, la serie è stata accolta invece con grande entusiasmo: Chester Gould ai suoi esordi metteva tantissima carne al fuoco, e tutto il volume è straordinariamente avvincente.
In più, nonostante il monito di Frank Miller ("quando la smetteremo di considerare un oscuro fumetto del 1934 come un classico della cultura del '900?"), i completisti sono rassicurati sia dalla cura nella stampa, sia dal progetto editoriale, che promette di riproporre tutto ciò che Chester Gould toccò con matita. Costoro stanno già chiedendo in coro Bringing Up Father (in Italia Arcibaldo e Petronilla) ed altra archeologia.
Personalente - convinto di dare voce a molti amici italiani che m'espressero il loro amore per il Dick Tracy d'annata -, credo che un volumone storico come quello della Milano Libri (“Dick Tracy”) sia più che sufficiente per il potere/volere d'acquisto dei nostri fans. Ma accetto volentieri smentita.