lunedì 27 luglio 1992

Green Lantern/Green Arrow: Hard-Traveling Heroes



Green Lantern/Green Arrow: Hard-Traveling Heroes ***½ (USA 1992, col, pag 192). Soggetto: Dennis O’Neil. Disegni: Neal Adams, Dick Giordano. I due supereroi statunitensi Green Lantern e Green Arrow si accordano per un viaggio alla scoperta dei mali che affliggono la propria nazione, gli USA, all’indomani dell’assassinio di Marthin Luther King e di Robert Kennedy. Gli avversari che trovano a dover affrontare non sono esseri superpotenti, ma cinici proprietari immobiliari, folli possidenti terrieri, ed altri potentati economici, che, pur di preservare i propri privilegi, agiscono con l’astuzia - al limite della legalità - depauperando la gente dei propri diritti basilari. Convocati infine al cospetto di un tribunale intergalattico – a causa di un salvataggio di una nave con scorie chimiche, che i due eroi hanno gestito in modo opinabile – Green Lantern e Green Arrow scoprono che anche tra gli extraterrestri il male arraffa il potere con mezzi controversi, e garantisce i propri privilegi con la violenza.
Paperback che raccoglie la miniserie “Green Lantern & Green Arrow”, già ristampata da celebri albi a fumetti che tra 1971 e 1974 introducono alcune tematiche di critica sociale nel mondo frenetico del comic-book. I due protagonisti hanno una lunga tradizione di affezione da parte del pubblico che risale agli anni ’40, e, coerentemente, per tre decenni restano di secondo piano, soprattutto economicamente. La bellezza di queste storie è dovuta al soggettista Dennis O’Neil, che esprime istintivamente le inquietudini dei movimenti di protesta dei coetanei sessantottini. Neal Adams fa da mediatore tra un disegno impressionista – che si espliciterà gradualmente – e il dovere di offrire comunque un prodotto mainstream d’azione e lotte spettacolari. La collezione di questi antichi fumetti ha molteplici punti di interesse: la prima ristampa degli anni ottanta si adegua all’attenzione per l’Autore con la A maiuscola di quel periodo, questa riproposta in paperback è risposta al mercato diretto – le fumetterie – che premiano i volumi di nuova uscita, a scapito dell’antiquariato. Il risultato ha un sapore curioso, tra l’ideale graphic novel di storie in realtà autoconclusive, e la storicizzazione – all’uscita è la ristampa “definitiva” – di un periodo in cui la creatività degli autori Marvel e DC era troppo frammentata per qualsiasi analisi storica ed estetica.
Il volume ripropone Green Lantern nn 76-82 [1970], e prosegue nel volume gemello “More Hard Traveling Heroes”. Gli stessi episodi - già inclusi nella miniserie “Green Lantern & Green Arrow” [1983] sono infine restaurati in un monumentale hardcover dal medesimo titolo nel 2000.

domenica 31 maggio 1992

Maus II

Maus II Maus II: A Survivor's Tale: And Here My Troubles Began

Maus II: A Survivor's Tale: And Here My Troubles Began

Maus II: A Survivor's Tale: And Here My Troubles Began *** (USA 1992, b/n, pag. 144) Soggetto: Art Spiegelman. Disegni: Art Spiegelman. L’ebreo polacco Vladek Spiegelman è deportato nel campo di concentramento di Auschwitz all’inizio del 1944. Le sua capacità di adattamento gli valgono una serie di mestieri al campo, tra cui insegnante di inglese, stagnino, calzolaio - così sopravvive all’olocausto.
Questo lungo fumetto intreccia la biografia del padre dell’autore con il tempo presente, a New York, dove Spiegelman figlio riflette su fortuna e pressioni derivate dalla pubblicazione del primo tomo di “Maus”, dolorosa epopea di famiglia durante guerra e deportazione. Più del precedente volume, questa seconda parte brilla nella tecnica a fumetti e nel disegno. Il tallone d’Achille - come per altri libri, film e fumetti sull’argomento -, è il veicolare un messaggio d’odio, pur condannandolo. Le piccole frasi di riflessione sulla persona umiliata e ridotta al nulla, sono rare. La forza del racconto e gli eventi sovrastano tutto, ed anche qui il lieto fine è l’arrivo degli Alleati.
Ma il grande merito di Art Spiegelman è essere provetto cartoonist, ed utilizzare l’espediente della prima persona – il gioco di incroci presente/passato, attraverso i quali tutto è ricordo personale -, mutuandolo dall’underground del ‘68 e dintorni. Il libro, per svelare l’intima filosofia che lo sottende, andrebbe così idealmente letto, come fa l’autore, in compagnia di – domandandogli, ascoltandolo, commentando con lui – Spiegelman padre in carne ed ossa.