Alan Ford - … come nacque il Gruppo T.N.T. *** (ITA 2004, b/n, pag. 128) Soggetto: Max Bunker (Luciano Secchi). Disegni: Magnus (Roberto Raviola). Ristampa quasi anastatica del numero 50 della prima serie regolare di Alan Ford [quella del 1969], datato agosto 1973, dove Magnus & Bunker ci raccontano senza reticenze e con molto gusto del grottesco, i ricatti e gli intrallazzi con cui il capo indiscusso dei nostri agenti segreti, il Numero Uno, riuscì ad avere il beneplacito dalle alte sfere per il finanziamento del gruppo. A completamento, le motivazioni ed i fatti specifici che portarono all’arruolamento di ogni singolo componente T.N.T., accadimenti spesso narrati a turno in prima persona, tra coincidenze desolanti, vaghi curriculum di disoccupazione, inettitudine, dubbia moralità [qualcuno scappa persino da “complicanze” legali].
Giochino facile del premiato duo Magnus & Bunker – il gruppo T.N.T. già si autodefinisce “scassatissimo” – ma la qualità artistica è altissima, ed i guizzi da manuale [“Ma fatemi ridere,” dice il Numero Uno ai massimi vertici “lo sanno tutti che qui c’è la sede della sicurezza nazionale”] sono sciorinati a raffica. Notevole l’infanzia di Alan Ford, cruda e commovente allo stesso tempo – solo per fare una difficilissima scelta nella galleria di trovate dell’albetto.
A chi nutrisse riserve sul “miglior fumetto italiano”, si consiglia la cura di questo numero.
L’albo si chiude con una galleria di immagini sulla topografia del negozio di fiori e del covo del Numero Uno, con una dimestichezza nello studio delle scenografie che restò punto di forza anche nell’ultimo Magnus.
L’albo si chiude con una galleria di immagini sulla topografia del negozio di fiori e del covo del Numero Uno, con una dimestichezza nello studio delle scenografie che restò punto di forza anche nell’ultimo Magnus.
I filologi notino invece che il numero 50 di Alan Ford ha un titolo diverso [“Così nacque il Gruppo T.N.T.”], e la copertina di questa ristampa è apparentemente riprodotta dal disegno originale di Magnus, in modo da sovrapporre il nuovo titolo, ed escludere gli strilli per manifesti ed adesivi regalati con la primissima edizione – mostrando in questo modo la realizzazione grafica nella sua completezza.
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